Venerdì, 19 Aprile 2024

Ombre rosse

Ombre rosse

Nuovo Messico 1880: una diligenza lascia una città per raggiungere un forte. I passeggeri sono una prostituta (Trevor), un commerciante di liquori, un banchiere, una donna incinta, un giocatore di professione (Carradine), un medico alcolizzato (Mitchell), uno sceriffo (Bancroft), ai quali si aggiunge Ringo (Wayne), evaso (ma è innocente) dal carcere per vendicarsi di Luca, assassino di suo padre. La diligenza fa sosta in alcune stazioni e alla fine del viaggio viene assalita dagli indiani. Nel frattempo i rapporti umani si sono intrecciati e ognuno ha rivelato se stesso. Il banchiere era semplicemente un ladro, la donna ha partorito, il giocatore muore, il medico si riscatta, il commerciante avrà qualcosa da raccontare, Ringo compie la sua missione. Lo sceriffo lo arresta, ma poi lo lascia fuggire con la prostituta. Non c'è dubbio che si tratti di uno dei più grandi film mai realizzati, riconosciuto universalmente anche dai recensori più severi e aristocratici. Per la prima volta un western si prestava a letture più articolate e profonde grazie anche alla (probabile) fonte, Palla di sego, di Maupassant. Il viaggio, i rapporti interni di un gruppo diversissimo, il pericolo che sovrasta e poi arriva, davano la possibilità a Ford di mostrare attitudini, anche intellettuali, che non gli venivano attribuite. Ecco dunque in campo i pregiudizi, il coraggio, la paura, il dolore e l'avventura, serviti da attori magnifici, compreso John Wayne, ritenuto fino ad allora un "bisteccone" monocorde e divenuto divo di massima grandezza. C'è anche l'epica, anche se non è il valore principale del film (l'epica era meglio rappresentata da un western di De Mille del '36, La conquista del West, con Gary Cooper): epica è l'iniziativa di Wayne di sposare la prostituta Dallas appena conosciuta; il corteggiamento notturno, di pochissime parole (alla Wayne, appunto), coi protagonisti appoggiati a una palizzata (importante elemento fordiano che serve a "dividere" la scena fisicamente e idealmente), è uno dei più straordinari momenti del cinema di Ford. Sul piano della tecnica cinematografica Ford presentava iniziative importanti: la cinepresa che corre parallelamente alla diligenza, per esempio. Da ricordare l'attacco finale degli indiani nel deserto, con Wayne che spara dal tetto della diligenza e col più liberatorio degli "arrivano i nostri" della cavalleria, con tanto di tromba che suona la carica. Ombre rosse dava il via a una stagione straordinaria del western in quel 1939, ultimo anno di pace che sarebbe diventato l'anno magico del cinema di ogni tempo, anche in Europa.
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Ombre rosse [ ]
  • Regia » John Ford
  • Cast » John Wayne, Thomas Mitchell, John Carradine, George Bancroft
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  • Genere » Western
  • Audience » Cinefili
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